“In your head, in your head. Zombie zombie zombie…” è impossibile non conoscere una delle canzone più famose della band irlandese contenuto nel secondo album della band No need to Argue del 1994. Canzone dai risvolti politici, si può considerare come una sorta di denuncia della situazione di violenza in cui versava l’Irlanda del Nord agli inizi degli anni ’90. Il pezzo dai toni arrabbiati e aggressivi è in stile grunge accompagnato dall’insolita crudezza della voce della cantante Dolores O’ Riordan ricordata più per la sua tonalità dolce e sognante.
La triste storia che lega questa canzone la racconta la stessa cantante sostenendo che Zombie non riguarda direttamente l’Irlanda del Nord ma si ispira alla tragica morte di un bambino avvenuta in una normale giornata di shopping con la madre. Qualcuno mise la bomba in un cestino dei rifiuti e il bimbo si ritrovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. E’ morto per mano di chi faceva della sua bandiera la rivendicazione politica e territoriale succedutasi in Irlanda e in Inghilterra. La canzone nasce anche a seguito dell’attentato di Washington il 20 marzo 1993, data in cui la IRA, lanciò una bomba dove rimasero uccisi altri due ragazzi. L’evento ha così scosso Dolores che scrisse il brano di getto, in soli 20 minuti. Gli zombie, protagonisti del brano, sono intesi come quegli uomini che ormai come dei morti viventi vivono senza rendersi conto dell’insensata violenza che imperversa tra le strade di Regno Unito e Irlanda del Nord e che sono stati trasformati in zombies dall’odio capaci di azzerare ogni sentimento, emozione e solidarietà verso gli altri loro simili.
Zombie dei Cranberries è sicuramente un canzone di grande effetto, che ha avuto un successo mondiale, un inno alla pace che possiamo considerare anche oggi attualissima e che viene continuamente ascoltata e conosciute dalle nuove generazione. Pensiamo che è arrivato al primo posto nelle classifiche di ben 9 paesi ed ha ricevuto diversi premi.
Tutorial Chitarra
Per quanto riguarda il brano in sè, per chi è alle prime armi è perfetto, nessun brano è facile ma rispetto ad altri pezzi famosi, questo è molto facile da suonare con la chitarra non solo con quella elettrica (anche se ricordiamo che un tratto distintivo del brano e’ proprio la distorsione) ma anche utilizzando una chitarra classica come accompagnamento cosiddetto “da spiaggia” o anche in modalità strumming. Anche l’assolo è piuttosto facile se avete preso da poco in mano la chitarra, anche questo potete trovarlo nel tutorial.
Per rendere ancora più cupo e “arrabbiato” il suono possiamo sporcarlo utilizzando un overdrive. Inoltre ci sono due chitarre diverse, una utilizza i power chords, l’altra è ritmica con pennate verso il basso dove vengono usati gli accordi normali con l’avvertenza di non creare un suono eccessivamente cacofonico. Tocco fondamentale di questa canzone è sicuramente il suono del basso di Mike Hogan che da una tonalità ancora più bassa e grunge del brano. Per quanto riguarda l’assolo si tratta di mini barrè sulle prime due corde ricordando che i passaggi sono tutti in slide. Questa canzone al di là del significato è molto divertente suonarla e può essere utilizzata come valido esercizio quotidiano.
In questo video potete ascoltare la traccia senza linea vocale ed esercitarvi con il tutorial